La vita nuda

- Loro entrano e io me ne esco, - rispose il Colli senza levarsi. - Ne stai facendo un caso pontificale! Del resto, potresti anche presentarmi, pezzo d'egoista!
Costantino Pogliani corse ad aprir la porta, rassettandosi su la fronte il bel ciuffo biondo riccioluto.

Prima entrò la signora Consalvi, poi la figliuola: questa, in gramaglie, col volto nascosto da un fitto velo di crespo e con in mano un lungo rotolo di carta; quella, vestita d'un bell'abito grigio chiaro, che le stava a pennello su la persona formosa. Grigio l'abito, grigi i capelli, giovanilmente acconciati sotto un grazioso cappellino tutto contesto di violette.
La signora Consalvi dava a veder chiaramente che si sapeva ancor fresca e bella, a dispetto dell'età. Poco dopo, sollevando il crespo sul cappello, non meno bella si rivelò la figliuola, quantunque pallida e dimessa nel chiuso cordoglio.
Dopo i primi convenevoli, il Pogliani si vide costretto a presentare il Colli che era rimasto lì con le mani in tasca, e mezza sigaretta spenta in bocca, il cappelluccio ancora sul naso; e non accennava d'andarsene.
- Scultore? - domandò allora la signorina Consalvi invermigliandosi d'un subito per la sorpresa: - Colli... Ciro?
- Codicillo, già! - disse questi impostandosi su l'attenti, togliendosi il cappelluccio e scoprendo le folte ciglia giunte e gli occhi accostati al naso. - Scultore? perché no? Anche scultore.
- Ma mi avevano detto, - riprese, impacciata, contrariata, la signorina Consalvi, - che lei non stava più a Roma...
- Ecco... già! io... come si dice? Passeggio, - rispose il Colli. - Passeggio per il mondo, signorina. Stavo prima ozioso fisso a Roma, perché avevo vinto la cuccagna: il Pensionato. Poi...
La signorina Consalvi guardò la madre che rideva, e disse:
- Come si fa?
- Debbo andar via? - domandò il Colli.
- No, no, al contrario, - s'affrettò a rispondere la signorina. - La prego anzi di rimanere, perché...
- Combinazioni! - esclamò la madre; poi, rivolgendosi al Pogliani: - Ma si rimedierà in qualche modo... Loro sono amici, non è vero?
- Amicissimi, - rispose subito il Pogliani.
E il Colli:
- Mi voleva cacciar via a pedate un momento fa, si figuri!
- E sta' zitto! - gli diede su la voce il Pogliani. - Prego, signore mie, s'accomodino. Di che si tratta?
- Ecco, - cominciò la signora Consalvi, sedendo. - La mia povera figliuola ha avuto la sciagura di perdere improvvisamente il fidanzato.
- Ah sì?
- Oh!
- Terribile. Proprio alla vigilia delle nozze, si figurino! Per un accidente di caccia. Forse l'avranno letto su i giornali. Giulio Sorini.
- Ah, Sorini, già! - disse il Pogliani. - Che gli esplose il fucile?
- Su i primi del mese scorso... cioè, no... l'altro... insomma, fanno ora tre mesi. Il poverino era un po' nostro parente: figlio d'un mio cugino che se n'andò in America dopo la morte della moglie. Ora, ecco, Giulietta (perché si chiama Giulia anche lei)...
Un bell'inchino da parte del Pogliani.
- Giulietta, - seguitò la madre, - avrebbe pensato d'innalzare un monumento nel Verano alla memoria del fidanzato, che si trova provvisoriamente in un loculo riservato; e avrebbe pensato di farlo in un certo modo... Perché lei, mia figlia, ha avuto sempre veramente una grande passione per il disegno.
- No... così... - interruppe, timida, con gli occhi bassi, la signorina in gramaglie. - Per passatempo, ecco..
- Scusa, se il povero Giulio voleva anzi che prendessi lezioni...
- Mamma, ti prego... - insisté la signorina. - Io ho veduto in una rivista illustrata il disegno del monumento funerario del signore qua... del signor Colli, che mi è molto piaciuto, e...
- Ecco, già, - appoggiò la madre, per venire in ajuto alla figliuola che si smarriva.
- Però, - soggiunse questa, - con qualche modificazione l'avrei pensato io...
- Scusi, qual è? - domandò il Colli. - Ne ho fatti parecchi, io, di questi disegni, con la speranza di avere almeno qualche commissione dai morti, visto che i vivi...
- Lei, scusi, signorina, - interloquì il Pogliani, un po' piccato nel vedersi messo così da parte, - ha ideato un monumento su qualche disegno del mio amico?
- No, proprio uguale, no... ecco, - rispose vivacemente la signorina. - Il disegno del signor Colli rappresenta la Morte che attira la Vita, se non sbaglio...
- Ah, ho capito! - esclamò il Colli. - Uno scheletro col lenzuolo, è vero? che s'indovina appena, rigido, tra le pieghe, e ghermisce la Vita, un bel tocco di figliuola che non ne vuol sapere... Sì, sì... Bellissimo! Magnifico! Ho capito.
La signora Consalvi non poté tenersi di ridere di nuovo, ammirando la sfacciataggine di quel bel tipo.
- Modesto, sa? - disse il Pogliani alla signora. - Genere particolare.
- Su, Giulia, - fece la signora Consalvi levandosi. - Forse è meglio che tu faccia vedere senz'altro il disegno.
- Aspetta, mamma. - pregò la signorina. - È bene spiegarsi prima con il signor Pogliani, francamente. Quando mi nacque l'idea del monumento, devo confessare che pensai subito al signor Colli. Sì. Per via di quel disegno. Ma mi dissero, ripeto, che Lei non stava più a Roma. Allora m'ingegnai d'adattare da me il suo disegno all'idea al sentimento mio, a trasformarlo cioè in modo che potesse rappresentare il mio caso e il proposito mio. Mi spiego?
- A meraviglia! - approvò il Pogliani.
- Lasciai, - seguitò la signorina, - le due figurazioni della Morte e della Vita, ma togliendo affatto la violenza dell'aggressione, ecco. La Morte non ghermisce più la Vita, ma questa anzi, volentieri, rassegnata al destino, si sposa alla Morte.
- Si sposa? - fece il Pogliani, frastornato.
- Alla Morte! - gli gridò il Coli. - Lascia dire!
- Alla Morte, - ripeté con un modesto sorriso la signorina. - E ho voluto anzi rappresentare chiaramente il simbolo delle nozze. Lo scheletro sta rigido, come lo ha disegnato il signor Colli, ma di tra le pieghe del funebre paludamento vien fuori, appena, una mano che regge l'anello nuziale. La Vita, in atto modesto e dimesso, si stringe accanto allo scheletro e tende la mano a ricevere quell'anello.
- Bellissimo! Magnifico! Lo vedo! - proruppe allora il Colli. - Questa è un'altra idea! stupenda! un'altra cosa, diversissima! stupenda! L'anello... il dito... Magnifico!
- Ecco, sì, - soggiunse la signorina, invermigliandosi di nuovo a quella lode impetuosa. - Credo anch'io che sia un po' diversa. Ma è innegabile che ho tratto partito dal disegno e che...
- Ma non se ne faccia scrupolo! - esclamò il Colli. - La sua idea è molto più bella della mia, ed è sua! Del resto, la mia... chi sa di chi era!
La signorina Consalvi alzò le spalle e abbassò gli occhi.
- Se devo dire la verità, - interloquì la madre, scotendosi, - lascio fare la mia figliuola, ma a me l'idea non piace per nientissimo affatto.
- Mamma, ti prego... - ripeté la figlia; poi volgendosi al Pogliani, riprese: - Ora, ecco, io domandai consiglio al commendator Seralli, nostro buon amico...

...continua


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