IL CONTE
Un mio comando?
SECONDO COMMISSARIO
Esitereste a darlo?
IL CONTE
È questo un uso
della guerra, il sapete. È così dolce
il perdonar quando si vince! e l'ira
presto si cambia in amistà ne' cori
che batton sotto il ferro. Ah! non vogliate
invidiar sì nobil premio a quelli
che hanno per voi posta la vita, ed oggi
son generosi, perché ier fur prodi.
SECONDO COMMISSARIO
Sia generoso chi per sé combatte,
signor; ma questi, e ad onor l'hanno, io credo,
al nostro soldo han combattuto; e nostri
sono i prigioni.
IL CONTE
E voi potete adunque
creder così: quei che gli han visti a fronte,
che assaggiaro i lor colpi, e che a fatica
su lor le mani insanguinate han poste,
nol crederan sì di leggieri.
PRIMO COMMISSARIO
È questa
dunque una giostra di piacer? Non vince
per conservar, Venezia? E vana al tutto
fia la vittoria?
IL CONTE
Io già l'udii, di novo
la devo udir questa parola: amara,
importuna mi vien come l'insetto
che, scacciato una volta, anco a ronzarmi
torna sul volto... La vittoria è vana?
Il suol d'estinti ricoperto, sparso
e scoraggiato il resto... il più fiorente
esercito! col qual, se unito ancora
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