Il giuocatore

PANTALONE de' BISOGNOSI mercante veneziano;
ROSAURA sua figliuola, promessa sposa a Florindo;
FLORINDO giovine civile, giuocatore;
BEATRICE amante di Florindo;
LELIO giuocatore;
AGAPITO altro giuocatore;
TIBURZIO giuocatore di vantaggio;
GANDOLFA vecchia sorella di Pantalone;
PANCRAZIO vecchio amico di Gandolfa;
COLOMBINA cameriera di Rosaura;
BRIGHELLA custode del casino, ovvero delle stanze del giuoco;
ARLECCHINO servitore di Florindo;
Un SERVITORE del casino del giuoco;
MENICO servitore d'Agapito;
Un SERVITORE di Lelio;
Un SERVITORE di Tiburzio.

La Scena si rappresenta in Venezia.

ATTO PRIMO



SCENA PRIMA

Camera da giuoco nel casino

FLORINDO al tavolino da giuoco con lumi e carte, numerando denari; poi BRIGHELLA

FLOR. Chi è di là?
BRIGH. Illustrissimo.
FLOR. Che ora è?
BRIGH. Per dirghela, illustrissimo, me son indormenzà un pochetto, e no so che ora sia.
FLOR. Andate a vedere che ora è.
BRIGH. La servo. (Che bella vita! Da ieri a vintidò ore fina adesso, che l'è sentà al tavolin). (parte, poi torna)
FLOR. Cinquecento zecchini in una notte non è piccolo guadagno, ma poteva guadagnare assai più. Se teneva quel sette, quel maledetto sette, se lo teneva, era un gran colpo per me. Mi ha detto quel sette fra il dare e l'avere altri mille zecchini. Ho quel maledetto vizio di voler tenere i quartetti, e sempre li do, e sempre li pago. Ah, bisogna ch'io ascolti le suggestioni del cuore; quando li ho da tenere, mi sento proprio lo spirito che mi brilla nelle mani, e quando hanno a venir secondi, la mano mi trema; da qui avanti mi saprò regolare.
BRIGH. Sala che ora è? (torna di nuovo)
FLOR. Ebbene, che ora è?
BRIGH. L'è ora de smorzar i lumi, avrir le finestre, e gòder el sol.
FLOR. Come? È giorno?
BRIGH. Zorno chiaro, chiarissimo.
FLOR. Oh diavolo! Ho passata la notte senza che me ne sia accorto.
BRIGH. Mah, quando la va ben, se tira de longo senza abbadar all'ore.
FLOR. Oh maledetta la mia disgrazia!
BRIGH. Ala perso?
FLOR. Non ho perso. Ho vinto cinquecento zecchini, ma a che servono?
BRIGH. La ghe dise poco?
FLOR. Oh, se teneva un sette! Maledetto quel sette!
BRIGH. (Ecco qua, i zogadori no i se contenta mai. Se i perde i pianze, se i guadagna i se despera, perché no i ha guadagnà tutto quel che i voleva. Oh, che vita infelice l'è quella del zogador!) (da sé) Cossa vólela far? Un'altra volta.
FLOR. Oh, in quanto a questo poi, m'impegno che questi giuocatori li voglio spogliar tutti.
BRIGH. Lustrissimo patron, no bisogna fidarse tanto della fortuna.

...continua


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