Il giuoco delle parti

LEONE (subito, fingendo di non comprendere) Te le devo pagare?
BARELLI Ma no, che pagare! Sono le mie... Voglio insegnarti un po'... farti provare...
LEONE (calmo) A me?
BARELLI E a chi? a me?
LEONE (ridendo) No, no, no, no, grazie. Non ce n'è bisogno!
BARELLI Come non ce n'è bisogno, scusa?
Prende una delle spade.
Scommetto che tu non l'hai mai neppure veduta, una spada... come s'impugna...
SILIA (tremando alla vista dell'arma impugnata) Per carità... per carità...
LEONE (forte) Basta, Barelli. Mi pare che voglia scherzare anche tu, ora.
BARELLI Ma io non scherzo nient'affatto! Bisogna che almeno tu impari a tenerla...
LEONE E io ti dico basta!
Reciso:
Basta! Lo dico a te e a tutti. Lasciatemi tranquillo.
BARELLI Ma sì, è bene... è bene soprattutto che tu stia tranquillo.
LEONE Non dubitare che ci starò; però tutto questo ormai dura da troppo; ho bisogno di respirare un po', ecco. Se tu vuoi scherzare, con quei gingilli là, stasera, quando verrà Venanzi, ci scherzerete un po' tra voi due che siete così bravi, e io starò a vedere. Va bene? Intanto, lasciale lì, e tu... non te n'avere a male, vattene, ti prego.
BARELLI Ah, per me... come vuoi...
LEONE E anche tu, dottore... scusa...
SPIGA Ma figùrati!
LEONE Potrai domandare a lui tutte le informazioni che ti bisognano.
BARELLI (inchinandosi a Silia) Signora...
Silia china appena il capo.
SPIGA Signora gentilissima...
Le stringe la mano. A Leone:
A rivederci allora, eh? Tranquillo... tranquillo...
LEONE Ma sì! Addio.
BARELLI A questa sera, dunque.
LEONE A rivederci.
Barelli e Spiga escono.


Scena nona
Leone, Silia, poi Filippo.

LEONE, Ah, Dio mio, basta, basta. Non ne posso più veramente!
SILIA Me ne vado anch'io...
LEONE No, tu rimani, se vuoi, purché però non mi parli più di questa faccenda.
SILIA Non sarebbe possibiIe. E poi... non sarei sicura di me, se egli capitasse qui, come può, da un momento all'altro.
LEONE (ride forte, a lungo).
SILIA (irritata fieramente del riso di lui) Non ridere! non ridere!
LEONE Ma rido sinceramente, sai? Perché godo, tu non puoi saper quanto, a vederti così cambiare.
SILIA (quasi per piangere) Ma non ti sembra naturale?
LEONE Sì, e proprio per questo godo: perché sei così naturale!
SILIA (pronta, rabbiosa) Tu no, invece!
LEONE Ah, questo è positivo. Ma guai se fossi!
SILIA Non ti capisco... non ti capisco... non ti capisco...
Dice questo, prima con angoscia quasi rabbiosa, poi con ammirazione, poi con un tono quasi supplice.
LEONE (carezzevole, accostandosi) Non puoi, cara. Ma è meglio così, credi.
Pausa. Poi a bassa voce:
Capisco io.
SILIA (alzando appena lo sguardo su lui, con terrore) Che capisci?

...continua


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