Il giuoco delle parti

GUIDO Anche perché se il Miglioriti si vede negata ogni considerazione dello stato in cui si trovava, delle scuse che ha chiesto per lo sbaglio -
LEONE -ma sicuro, sì! -
GUIDO - per ripicco, tu capisci? -
LEONE - naturalissimo! -
GUIDO - vorrà le condizioni più gravi!
LEONE Gli parrà una provocazione... Spadaccino!
GUIDO Pensaci bene, oh! Una delle nostre migliori lame, te l'ho detto. E tu, una spada, non sai neppure com'è fatta!
LEONE Ah no, davvero! Ma ci penserai tu! Che vuoi che m'impicci io di codeste cose?
GUIDO Come ci penserò io?
LEONE Io non ci penso di certo!
GUIDO Ma tu intendi la mia responsabilità?
LEONE Tutta... gravissima... lo so! Ti compiango! Ma tu devi far la tua parte, com'io la mia. Il giuoco è questo. L'ha capito finanche lei! Ciascuno la sua, fino all'ultimo; e stai pur sicuro che dal mio pernio io non mi muovo, avvenga che può. Mi vedo e vi vedo giocare, e mi diverto. Basta.
Il campanello suona di nuovo alla porta. Filippo attraversa la scena, torbido, quasi furente, per andare ad aprire.
LEONE (seguitando) Quel che mi preme soltanto è di far presto. Vai, vai. Pensa tu a tutto... Oh, c'è bisogno di denari?
GUIDO No, che denari, adesso!
LEONE Perché m'hanno detto che ce ne vogliono molti.
GUIDO Va bene; poi... poi...
LEONE Faremo i conti poi.
GUIDO Ti va Barelli per testimonio?
LEONE Ma sì, Barelli, o un altro...


Scena quarta
Detti, dottor Spiga.

LEONE (vedendo entrare il dottor Spiga) Vieni, vieni avanti, Spiga.
Guido che s'è avvicinato, pallido, convulso, a Silia:
Oh, a proposito... guarda, Guido, abbiamo qua anche il dottore.
GUIDO Ah, buon giorno, dottore.
LEONE Se tu gli hai fiducia...
GUIDO Ma veramente...
LEONE È bravo, sai? Chirurgo esimio. Per non scomodarlo troppo però, sto pensando,
voltandosi verso Guido che parla con Silia:
oh, stammi a sentire! Noi siamo qua come due romiti nel deserto. Qua sotto ci sono gli orti. Si potrebbe far qua, presto presto, domattina.
GUIDO Si, va bene, lasciami fare, lasciami fare adesso; non mi frastornare!
Saluta Silia.
Caro dottore...
A Leone
A presto. O piuttosto, aspetta. Avrò tanto da fare: ti manderò Barelli. Io verrò stasera. A rivederci.
Via per la comune.


Scena quinta
Detti, meno Venanzi.

SPIGA Di grazia, di che si tratta?
LEONE Vieni, vieni... Ti presento prima alla mia signora...
SPIGA Oh... ma come?
LEONE (a Silia) Il dottor Spiga, mio amico, coinquilino e imperterrito contraddittore!
SPIGA Fortunatissimo, signora... Si tratta, dunque...
Sottintende: "d'una riconciliazione?"

...continua


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