Il piacere dell'onestà

perché allora lo faccio? Ma perché... molto per colpa mia, molto anche per colpa d'altri, e ora, per necessità di cose, non posso fare altrimenti. Volerci in un modo o in un altro, signor marchese, è presto fatto. tutto sta, poi, se possiamo essere quali ci vogliamo. Non siamo soli! - Siamo noi e ]a bestia. La bestia che ci porta. - Lei ha un bel bastonarla: non si riduce mai a ragione. - Vada a persuader l'asino a non andare rasente ai precipizii: - si piglia nerbate, cinghiate, strattoni; ma va lì, perché non ne può far di meno. E dopo
che lei l'ha bastonata, pestata ben bene, le guardi un po' gli occhi
addogliati: scusi, non ne sente pietà? - Dico pietà. non scusarla!
- L'intelligenza che scusi la bestia, s'imbestialisce , anch'essa. Ma
averne pietà é un'altra cosa! Non le pare?

FABIO. Ah, certo... certo... - Vogliamo dunque venire a noi?

BALDOVINO. Ci siamo, signor marchese. Le ho detto questo, per farle
intendere che, avendo il sentimento di quel che faccio, ho anche una
certa dignità che mi preme di salvare. Non c'é altro mezzo di salvarla, che parlando aperto. - Fingere, sarebbe orribile, oltre che laido, volgarissimo. - La verità!

FABIO. Ecco, sì... chiaramente... Vedremo d'intenderci...

BALDOVINO. E, allora, se permette. , domanderò.

FABIO. Come dice?

BALDOVINO. Le farò qualche domanda, se permette.

FABIO. Ah, sì, domandi pure.

BALDOVINO. Ecco.

Trae di tasca un taccuino.

Ho qua gli estremi della situazione. Dovendo fare una cosa seria.
meglio per lei, meglio per me.

Apre il taccuino e lo sfoglia:. intanto, comincia a domandare, con
l'aria d'un giudice non severo:

Lei, signor marchese, è l'amante della signorina...

FABIO (scattando per troncare subito quella domanda e quella ricerca
nel taccuino). Ma no! scusi... così...

BALDOVINO (calmo, sorridente). Vede? Lei recalcitra fin dalla prima
domanda!

FABIO. Ma certo! Perché...

BALDOVINO (subito, severo). Non è vero? dice che non è vero? - E
allora

Si alza.

mi scusi, signor marchese. Le ho detto che ho la mia dignità. -
Non potrei prestarmi a una trista e umiliante commedia.

FABIO. Ma come! io credo che, anzi, così come vuol far lei...

...continua


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