Free Karma Food


Il posto era occupato da un camioncino verde bottiglia con veranda. Le verdure erano allineate con cura. Dietro il lungo bancone, tutta la famiglia. Una donna grassa con il ventilatore puntato in faccia. Il vecchio, un contadino dall'aria stolida. I figli, tre adolescenti dall'aria torpida. Uno scacciava mosche. Gli altri due servivano i clienti. Non sembravano pericolosi.
Wang scese dal furgone, trasse un lungo respiro e si fece largo tra la folla.



2
LAMPEGGIANTE IN TESTA

Ovvero: che ne facciamo del giovane Wang?

Pechino, qualche ora dopo

Il Vecchio non sembrava arrabbiato.
Il capo del Distretto si profondeva in rispettosi inchini.
"Colonnello Wang, devi fare qualcosa. Tuo nipote finirà male. Ha malmenato un contadino, preso a calci in testa i figli del contadino, ha terrorizzato a morte una povera madre di famiglia, ha semidistrutto il loro piccolo camion e, quel che più conta, sembrava ne godesse. Dava spettacolo, colonnello Wang." Il capo del Distretto assunse un'aria di riprovazione. "Ed è anche il campione regionale... Se non fosse tuo nipote, direi che un po' di galera lo raddrizzerebbe, ma..." Il Vecchio non aprì bocca. Si limitò a guardare lo sbirro capo con aria partecipe. "In nome dell'amicizia che ci lega, che vuoi che ti dica... Portatelo via."
Il Vecchio ringraziò e fece cenno al ragazzo di alzarsi dalla sedia. Il ragazzo si piegò in un profondo inchino.
"Ti ringrazio, signor capo del Distretto. Prometto che migliorerò. Lo giuro."
Mentre nonno e nipote uscivano, il capo del Distretto richiamò l'attenzione del Vecchio. Lo sbirro aveva gli occhi lucidi.
"Siamo rimasti in pochi a ricordare le facce baffute dei turchi, laggiù in Corea... Bei tempi quelli... Vieni a trovarmi, Lao Wang."
Il Vecchio si accomiatò con una mezza promessa.
Bei tempi! Lo sbirro era un povero pazzo. Uscendo, il Vecchio impreco tra sé.
Giunti a casa, il ragazzo mangiò a quattro palmenti. Il Vecchio sorbì una zuppa, in silenzio. A fine cena bussarono alla porta. Wang si alzò di scatto per andare ad aprire, nel tentativo di compiacere il Vecchio.
Il Vecchio sedeva davanti al televisore. Davano l'opera. Il Vecchio stava immobile, lo sguardo fisso.
Ci siamo, pensò Wang. La faccia del padrone, sulla soglia, non prometteva nulla di buono.
"Fai entrare il padrone e lascia parlare gli uomini." Il Vecchio distolse lo sguardo dallo schermo e si levò in piedi. Sessanta chili di nervi e ossa, capelli foltissimi, spini bianchi ritti sulla testa tonda. Occhi come fessure. Il corpo ballava dentro il vestito.
"Prego, padrone, siediti." Il padrone scosse il capo.
"Non importa, Lao Wang. Ho ben poco da dire. Io tuo nipote lo licenzio, che altro posso fare. Può starsene a casa, da domani. E qualcuno dovrà pagarmi la giornata perduta."
Cazzo. Wang sudò freddo. Il nonno già doveva risarcire in qualche modo i contadini. Il nonno sorrise. "Va bene padrone Hu. Ma siediti lo stesso, prendi una tazza di te. I soldi li metto io."
Il padrone sbuffò ma sedette, guardando Wang di traverso. "Devi fare qualcosa per tuo nipote, vecchio Wang Dovrebbero mettergli un lampeggiante in testa, così la gente non rischierebbe la pelle per imparare a evitarlo"



3
I FIGLI DELLA FEDE

Ovvero: John Smith Jones al programma di recupero

Central New York City, 8 settembre 2010

John Smith Jones passò accanto all'ultimo graffito dell'isolato. Delimitava la vecchia area d'influenza dei Sons of The Faith, una delle gang smantellate dalla recente bonifica di downtown New York. Il graffito era stato salvato dall'amministrazione come testimonianza delle espressioni artistiche di frange giovanili marginalizzate. L'opera era stata rivestita di una pellicola antivandalismo in Savex(r), marchio registrato: nessuno doveva più spruzzare sopra quel muro.
L'ipocrita pietas civica ne aveva stravolto il senso, ma il graffito era pur sempre opera di Joonz, Riposi In Pace, e aveva una storia interessante.
Quelli dentro alle gang comprano qualsiasi cosa con il denaro, anche lo stile. Così credono, almeno. Riempiono di coca e troie la star del momento - un pugile, un rapper, qualsiasi altro negro famoso. Pagano per avere intorno una scena di noti parassiti in grado di illuminare con la propria celeberrima mediocrità la loro mediocrità senza redenzione. Ma Joonz aveva una personalità volatile, in più aveva certi amici. Joonz, negro con un cazzo enorme, aveva rifiutato le profferte. I Figli della Fede lo avevano rapito e massacrato di botte: quando si era ripreso lo avevano costretto, pistola alla tempia, a dipingere l'angolo tra Lafayette e la Quarta. La pistola puntata alla tempia era attaccata alla mano, al braccio e più in su alla faccia di un certo J. J. Marvin, giovane di belle speranze e capo carismatico dei Sons. Il graffito non era un granché, ma è difficile esprimersi quando un branco di negri ti tiene sotto tiro. Il graffito era una scritta: LA FORTUNA È COGLIERE L'OCCASIONE. C'era anche un'astronave anni Cinquanta, la scritta copriva tutta la fiancata. L'astronave era uno sfavillio di cromature aerodinamiche: un pezzo di bravura, nelle intenzioni, ma JSJ, che passava di lì tutti i giorni, non si era mai accorto di nient'altro che della scritta. No, l'astronave non c'entrava un cazzo. Ma la scritta esprimeva qualcosa, era un messaggio puro. La scritta rappresentava un'idea.
L'idea era di Jessie Marvin. Pistola alla tempia, a Joonz the Coon quell'idea era piaciuta moltissimo.
Joonz se la legò al dito. Fiutò il vento che cambiava e colse l'occasione. Pagò un sicario italiano, uomo di Acquistapace, a quell'epoca boss dei boss. Marvin fu ammazzato come un cane con il beneplacito del New York Police Department. Molti dei suoi fecero la stessa fine. Della cerchia interna sopravvissero solo il fratello minore Ananda, Sonny X e Wilfredo Gomez. La gang, infiltrata e decimata, implose. I soldi della famiglia evitarono ad Ananda la galera.
La madre, noto avvocato, era morta due mesi dopo. Niente crepacuore: cancro al colon. Il padre non lo avevano mai conosciuto: un problema di meno. Wilfredo per parte sua, era l'ultimo vivo della famiglia, a parte una vecchia zia, e aveva qualche soldo da parte. Gangster previdente: era riuscito grazie all'aiuto di Ananda a non finire ad Attica, o sulla Sedia. Ananda, minorenne, stato affidato a un programma di reinserimento pagato dai preti episcopali e dai democratici con il denaro dei contribuenti. Dopo poco, aveva ripreso con la vita di sempre, qualche isolato più a sud. Aveva trovato un equilibrio con la gang più armata in città, il New York Police Department. Aveva teso una mano ad Acquistapace, piena di contante. A chiudere i conti ci avrebbe pensato poi, se fosse stato in grado di farlo.
Sonny si era beccato sei anni. Wilfredo lo manteneva. Ananda lo proteggeva con le amicizie ereditate dal fratello. Sonny sarebbe uscito nel 2011. I tre avevano un patto. Avevano giurato che il negro Joonz avrebbe pagato solo quando Sonny sarebbe tornato libero. Questo era ciò che si diceva in strada a proposito dei Figli della Fede e della loro esemplare parabola.
John Smith Jones affrettò il passo. Il professor Brewer teneva alla puntualità, e JSJ non aveva bisogno che Brewer passasse altre note negative al NYPD.

Non c'era niente di peggio del programma di prevenzione e recupero contro l'abuso (e il semplice uso) di stupefacenti. John Smith Jones aveva dovuto scegliere tra galera e multa, più frequenza obbligatoria, trisettimanale, presso il liceo St. Andrew, dove docenti e psicologi bene intenzionati cercavano di prendersi cura delle nuove generazioni. John Smith Jones si era spesso chiesto se non fosse quella, la pena vera.
JSJ sbadigliò prima di entrare in aula. Era un riflesso condizionato. Aveva mandato a memoria la prima lezione. Il professor H.W. Brewer, in realtà paleoantropologo, nella sua veste di benefattore teneva molto a queste cose. La lezione spiegava che marijuana e hashish erano droghe. John Smith scosse il capo. Cristo, anche un ragazzino di dieci anni sapeva che fumare era drogarsi. Se no perché l'avrebbe fatto?

...continua


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