Giap

Il vostro fedele Gap,

Vitaliano Ravagli
vitaliano_ravagli@hotmail.com




Coda
Lettera data in Genova, il giorno 28 di luglio 2001

Agli eminentissimi Signori della Terra.
Signori onorandissimi,
come da Voi richiesto, mi accingo a soppesare successi ed errori dell'operazione genovese e a illustrare, dacché lo domandate, la mia modesta opinione circa le cose future, grato per l'eventualità che m'offrite, d'esserVi utile.
Come già Vi dissi, non è stato difficile lasciare campo aperto ai violenti, aizzarli anche, per giustificare l'uso della forza. I giovani ultrà nazisti del pallone si sono ben comportati e meritano gratifica. Allo stesso modo, ringrazierei i signori della scorsa legislatura, ché senza Quarta arma e Comparto sicurezza la gestione militare e senza mediazioni dell'ordine sarebbe stata piú ardua.
Abbiamo però sottovalutato alcune situazioni: in primis, la vasta presenza di fotografi e telecamere. Poi, la capacità di controllo dei ribelli: nella giornata di sabato si prevedeva che un numero ben piú elevato si lasciasse andare a gesti violenti, dopo quanto accaduto il giorno prima. Ancora: la vastissima partecipazione al corteo del 21, quando invece, grazie alle parole del presidente Ciampi e del maggior partito d'opposizione, si sperava in qualcosa di piú ridotto, dunque piú violento, con meno testimoni, piú facile da annientare. Infine, nel dare carta bianca alle milizie, promettendo copertura, non si tenne in conto il livello di abiezione che esse possono raggiungere in simili frangenti, qualora si sentano protette. Senza quest'ultimo errore, non avremmo avuto le piazze di nuovo piene il giorno 24, cosa che ha ridato fiducia e compattezza ai rivoltosi.
L'importante, comunque, è che pochi abbiano capito che Genova non è né un episodio isolato né un evento "italiano" e che si tratta invece di una prova generale di come, nel Nuovo ordine mondiale, dev'essere gestita la protesta. Controlla o Reprimi.
A questo punto occorrono difesa e contrattacco: far cadere qualche "mela marcia"; coprire la strategia bellica ammettendo alcuni eccessi; confinare l'orrore tra le mura della Diaz e di Bolzaneto; colpire la fazione piú fastidiosa, gli Imbianchini, col benestare della sinistra, alla quale gli stessi hanno dato spesso da pensare. Alcuni membri dell'opposizione già indicano questa strada suggerendo che spranghe e scudi pari sono. Sperano forse, in tal modo, di fagocitare la fazione moderata dei ribelli e trarne nuova linfa vitale. Non li ostacolerei e anzi, se la commissione da loro richiesta servisse a inventare connivenze tra Imbianchini e Beccamorti, la istituirei senz'altro, in cambio di qualche favore.
Raccomandandomi sempre alla protezione delle Vostre Signorie, bacio le mani umilmente.
Di Genova Brignole.

Il fedele osservatore Vostro,
Q.

Pubblicato sul settimanale imolese
"Sabato sera", luglio 2001.





Quarta parte
Intorno al mondo:cronache della rivolta all'alba del III millennio



Intorno al mondo è uno dei tre antefatti di 54, monitoraggio, psichedelico ed emozionante, del commercio di eroina. Dal produttore al consumatore, si potrebbe dire, "dalla Turchia alla Sicilia attraverso Bulgaria e Jugoslavia. Dalla Sicilia a Marsiglia. Dall'Indocina a Marsiglia sulle navi dei Legionari. Da Marsiglia alla Sicilia. Dal Mediterraneo all'America". Mercato che anticipa la globalizzazione di capitali e merci, scambiando il prodotto perfetto, la merce che ogni mercante sogna.
Intorno al mondo non si dipanano solo le maglie delle reti commerciali, né transitano esclusivamente i flussi finanziari. Inedite aggregazioni di donne e uomini attraversano la Terra, parlando l'idioma universale di un'altra globalizzazione, quella dei diritti e della dignità. Da Praga a Roma. Dagli Stati Uniti al Mediterraneo e da Genova al Messico sulle rotte oceaniche di nuove spedizioni libertarie.
La sezione comprende i reportage redatti all'indomani delle grandi scadenze internazionali: dopo l'assedio al summit dell'Fmi, la marcia zapatista della dignità, le giornate del G8, la spedizione pacifista in Israele, la manifestazione fiorentina contro il "conflitto permanente del capitale globale" e la dimostrazione planetaria per la pace del 15 febbraio. Mentre dalle piazze di tutto il pianeta le voci di milioni di esseri umani si levano in risposta alle stridule sirene della guerra e ai monologhi salmodianti dei media imperiali, sembra di assistere alla faticosa nascita di un nuovo spazio pubblico europeo e al consolidamento di una nuova sfera della comunicazione: Don't hate the media. become the media. Davanti alle grandi mobilitazioni di questo tempo, nonostante la stanca retorica sulla fine della Storia e sul tramonto delle ideologie, le lotte del secondo Novecento paiono una promessa ben augurante al cui adempimento stiamo assistendo. Con Dentro l'Europa, di Wu Ming 3, e Dopo il 15 febbraio i media siamo noi, di Wu Ming 1, il racconto si interrompe sulla prefigurazione di scenari possibili, ma la lotta continua a estendersi, incalzando il futuro, e altri granelli di sabbia scivolano negli ingranaggi della macchina bellica. A volte, la lingua del conflitto parla piú rapidamente di qualunque gergo...
Una considerazione particolare merita Bologna Social Enclave, storia, in chiave psichiatrica, del circuito movimentista di Bologna. Il materiale di questa sezione alterna toni differenti e produce contrasti forti. Nel turbine di registri impiegati, l'ironia e l'autoironia non potevano mancare.



Carri armati a Praga
Wu Ming 4

28 settembre 2000. Stando alle notizie circolate tra la giornata di ieri e la notte scorsa, mentre scrivo queste righe, a Praga la polizia di Havel ha dato inizio alla rappresaglia. Dopo la partenza delle "brigate internazionali" lo stile delle autorità di pubblica sicurezza ceche è tornato quello di una volta (probabilmente quello di sempre): le voci che viaggiano in Rete parlano di quasi novecento arresti, irruzioni, pestaggi e stupri nelle celle, ossa rotte, defenestrazioni, io stesso ho assistito a un arresto di massa nella notte di martedí 26. I partiti della destra hanno già chiesto un'interpellanza parlamentare per ottenere leggi emergenziali e piú potere alla polizia (piú di cosí!)
Ladies and gentlemen, benvenuti nel capitalismo reale.


1. Random.

...continua


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