Il giuoco delle parti

Si alza, finge di cercare intorno, le s'appressa come se non la vedesse; poi, fermandosi, con finta meraviglia:
Oh! guarda... e che cos'è? Il tuo corpo lasciato qua, su questa poltrona? Ah, me lo prendo subito!
Fa per abbracciarla.
SILIA (balzando in piedi e respingendolo) Finiscila! T'ho detto no! no! no!
GUIDO Peccato! Sei già tornata a casa. Ha ragione tuo marito quando dice che il nostro fuori è sempre dentro di noi.
SILIA È la quarta o quinta volta, ti faccio osservare, che mi parli di lui, questa sera.
GUIDO Mi pare che sia l'unico mezzo che riesca a farmi parlare con te.
SILIA No, caro: a rèndermiti più insoffribile!
GUIDO Grazie.
SILIA (dopo una lunga pausa, con un sospiro, come se parlasse tanto lontana da sé) Lo vedevo così bene!
GUIDO Che cosa?
SILIA Forse l'ho detto... Ma così preciso... tutto... Con quel sorriso per niente...
GUIDO Chi?
SILIA Mentre faceva... non so... le mani non gliele vedevo... Ma è un mestiere che fanno lì le donne, mentre gli uomini pescano. Vicino l'Islanda, sì... certe isolette.
GUIDO Ti sognavi... l'Islanda?
SILIA Mah!... Vado così... vado così!
muove le dita, per significare, in aria, con la fantasia.
Pausa - poi di nuovo smaniosamente:
Deve finire! deve finire!
Quasi aggressiva:
Capisci che così non può più durare?
GUIDO Dici per me?
SILIA Dico per me!
GUIDO Già, ma... per te vuol dire per me?
SILIA (con fastidio) Oh Dio! Tu vedi sempre piccolo. La tua persona. Te, in ballo. Tutto circoscritto, definito. Per te, scommetto, la geografia è ancora il libro su cui da ragazzo la studiavi.
GUIDO (stordito) La geografia?
SILIA Nomi da imparare a memoria, sì, per la lezione che il professore t'assegnava!
GUIDO Ah già, che supplizio!
SILIA Ma fiumi, montagne, paesi, isole, continenti, ci sono davvero, sai?
GUIDO Eh... grazie...
SILIA Mentre noi siamo qua, in questa stanza - ci sono, e ci si vive!
GUIDO (come se tutto a un tratto gli si facesse lume) Ah, forse vorresti... viaggiare?
SILIA Ecco qua: io... tu... viaggiare... Dico perché tu veda un po' fuori di te... largo... Tanta vita diversa da questa che io non posso più soffrire, qua. - Sòffoco!
GUIDO Ma che vita vorresti, scusa?
SILIA Non lo so! Una qualunque... non così! Ah Dio, un alito... almeno un alito di speranza, che mi schiudesse appena appena, nell'avvenire, uno spiraglio! Ti giuro che me ne resterei ferma, qua, a respirare soltanto il refrigerio di questa speranza, senza correre ad affacciarmi alla finestra a vedere che cosa c'è di là per me!
GUIDO Come se fossi in una carcere!
SILIA Ma sono, in una carcere!
GUIDO E chi ti ci tiene?
SILIA Tu... tutti... io stessa... questo mio corpo, quando mi dimentico che è di donna, e nossignori, non me ne debbo mai dimenticare, dal modo come tutti mi guardano... come sono fatta... Me ne scordo... chi ci pensa?... guardo... Ed ecco, tutt'a un tratto, certi occhi... Oh Dio! scoppio a ridere, tante volte... Ma già, dico tra me. Davvero, io sono donna, sono donna...
GUIDO E mi pare, scusa, che non avresti ragione di lagnartene.
SILIA Già, perché... piaccio.
Pausa. Poi:
Resterebbe da vedere quanto in questo poi c'entri anche il mio piacere, d'esser donna, quando non vorrei.
GUIDO (lento, staccato) Come questa sera.
SILIA Il gusto, d'esser donna, non l'ho provato mai.
GUIDO Neanche per far soffrire un uomo?
SILIA Ah, forse per questo sì, spesso.
GUIDO (c.s.) Come questa sera.
Pausa.
SILIA (dopo essere rimasta un po' assorta, con angoscia esasperata) Ma la propria vita... quella che nessuno confida, neanche a se stesso!
GUIDO Come dici?

...continua


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